La prima e fondamentale azione prevista dal protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro è la stesura del DVR o Documento di valutazione dei rischi, cioè di un testo che evidenzi tutti i possibili rischi presenti in azienda.
La prima cosa che il datore di lavoro deve fare per mettersi in regola con la sicurezza sul lavoro è effettuare una valutazione dei rischi sul luogo di lavoro. Questo processo, noto come Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), implica l’identificazione e la valutazione di tutti i potenziali rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori all’interno dell’azienda o dell’organizzazione.
Questa valutazione dei rischi dovrebbe coprire tutti gli aspetti del lavoro, compresi i rischi fisici, chimici, biologici, ergonomici e psicosociali.
Basandosi sulle tipologie di rischio presenti sul luogo di lavoro, il DVR sicurezza deve contenere tutte le procedure necessarie per attuare soddisfacenti misure di prevenzione e sicurezza, ma anche la specifica dei ruoli di chi deve realizzarle, monitorarle e mantenerle.
Da qui, diventano necessarie altre azioni direttamente collegate al documento, ovvero:
- la nomina del Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione (R S P P)
- la nomina del Rappresentante Lavoratori Sicurezza (RLS)
- la nomina del Medico Competente
- la programmazione della Sorveglianza Sanitaria
- la formazione dei lavoratori, dei dirigenti e del datore di lavoro attraverso gli appositi corsi in materia ed i loro eventuali aggiornamenti
- piano di sicurezza aziendale
Le responsabilità del datore di lavoro
Il datore di lavoro è responsabile se il lavoratore subisce
- infortunio sul lavoro: avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro da cui sia derivata la morte a una inabilità permanente al lavoro assoluta o parziale o una inabilità assoluta temporanea:
- malattia professionale, ovvero quella contratta nell’esercizio e del lavoro.
Inoltre, se si verifica un infortunio o una malattia professionale e si dimostra che l’azienda non è in regola con la sicurezza, il datore di lavoro rischia:
- una condanna penale per omicidio colposo o per lesioni, a seconda che l’infortunio o la malattia professionali siano mortali o meno:
- una condanna per risarcimento del danno al dipendente, che sarà pari alla differenza tra il danno complessivamente subito e la quota già indennizzata dall’inail.
Infine, si precisa che il mancato rispetto dei divieti di delega delle attività poste in capo al datore di lavoro comporta:
- l’arresto da 3 a 6 mesi oppure l’ammenda da 2.740 euro a 7014.40 euro nel caso in cui non venisse effettuata la redazione del Documento di Valutazione de Rischi a in caso di mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi:
- l’ammenda da 1096 euro a 4384 euro per incompleta redazione del documento di valutazione dei rischi.
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