Numerosi sono i pericoli cui il lavoratore può incorrere nelle lavorazioni in quota.
I lavori in quota rappresentano tutte quelle attività lavorative che portano il lavoratore ad operare a più di 2 metri di altezza, e sono uno dei settori tra i più esposti a situazioni di rischio gravi, che possono causare incidenti anche mortali.
Ma quali sono i principali pericoli per i lavoratori?
Sono diversi i pericoli cui può essere soggetto un lavoratore.
Caduta dall’alto
La caduta dall’alto deriva dalla perdita di equilibrio del lavoratore o dall’assenza di protezioni adeguate, sia collettive che individuali. In fase di arresto della caduta, le decelerazioni devono essere contenute entro i limiti tollerabili per l’uomo, senza arrecare alcun tipo di danno per il lavoratore.
Sospensione inerte
Conosciuta anche col nome di sindrome da imbraco, la sospensione inerte fa riferimento alla necessità di gestire nel breve periodo una situazione di emergenza grave, che senza un intervento immediato, può causare una perdita di coscienza, o addirittura la morte. Se a seguito di una caduta, un lavoratore imbracato rimane appeso ed immobile a lungo, il suo flusso sanguigno verrà interrotto. Una ridotta pressione arteriosa ed un aumento della pressione intratoracica può causare un’insufficienza cardiocircolatoria ed un’ischemia cerebrale. Per evitare il rischio di sospensione inerte è necessario che il lavoratore venga staccato al più presto dalla posizione sospesa.
Lesioni di natura generica
Un lavoratore impegnato in alta quota può imbattersi in lesioni generiche, quali ad esempio: tagli, impatti, schiacciamenti; si tratta di spiacevoli situazioni causate dall’investimento di masse cadute dall’alto durante il trasporto con gru, argani, ecc.
Le misure di sicurezza attuabili
Il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, precisamente art. 111, stabilisce che il datore di lavoro deve individuare le attrezzature più idonee a garantire condizioni di lavoro sicure.
Le misure di sicurezza sono attuabili sia su base individuale che collettiva, dando maggiore priorità a quelle di tipo collettivo.
-I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono tutte quelle attrezzature messe a disposizione del lavoratore al fine di proteggerlo da eventuali rischi. Comprendono le imbracature e linee vita (flessibili o rigide), scale e gabbie di sicurezza, ma anche connettori, assorbitori di energia, cordini, dispositivi retrattili e di ancoraggio.
-I dispositivi di protezione collettivi servono a proteggere più lavoratori contemporaneamente e comprendono:
- parapetti di sicurezza;
- passerelle,
- andatoie scale di sicurezza;
- ponteggi, scavalchi;
- reti di sicurezza;
- protezione shed e lucernari
La sicurezza sul lavoro rappresenta una condizione necessaria per assicurare al lavoratore una situazione lavorativa nella quale non ci sia il rischio di incidenti.
Le Linee Vita hanno proprio lo scopo di garantire ad ogni lavoratore un grado ottimale di sicurezza, che possa permettergli di effettuare ogni operazione in modo sicuro ed ottimizzato.
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